LA TUTELA DEI BENI CULTURALI COME STRUMENTO PER UNA CULTURA DI PACE (Firenze 2005)
LA CULTURA, SUPREMA ESPRESSIONE DELL’UMANITÀ, È LA PRIMA VITTIMA DELL’INCIVILTÀ DELLA GUERRA.
La giornata di studi si propone come occasione di confronto ed approfondimento sulle tematiche riguardanti la sorte del patrimonio culturale nei conflitti armati e nelle aree di crisi, attraverso un confronto tra studiosi, studenti e pubblico presente. Oggi, data in cui ricorre il sessantesimo anno dalla distruzione di Dresda e del suo inestimabile patrimonio, dobbiamo chiederci che cosa si possa fare per contribuire a incrementare una sensibilità diffusa verso queste tematiche, affinché ognuno senta su di sé l’orrore per la perdita del patrimonio culturale proprio e altrui. É necessario chiedersi inoltre quanto la difesa del patrimonio culturale dei popoli possa diventare motore di dialogo e incontro oltre le differenze di religione, etnia, lingua e civiltà.
Al convegno avevano partecipato Fabio Maniscalco (che era tra i promotori), Massimo Carcione (che ha tenuto la relazione introduttiva) e Claudio CImino (WATCH); erano presenti anche esponenti della SIPBC e del Comando Carabinieri TPC.
Si è trattato dell’ultimo grande evento pubblico cui Fabio ha partecipato prima della malattia, un vero e proprio “passaggio di consegne” ai colleghi e amici che oggi proseguono la sua attività di studio e divulgazione.
Purtroppo gli atti non sono mai stati pubblicati.